Cucinare con le erbeΩ PRIMO PIANO

Un primo piatto saporito e semplice da preparare: il risotto all’ortica

Un classico che non può mancare, il piatto d’approccio alla cucina con le erbe spontanee, piatto semplice, sicuramente schietto.

L’ortica è di per sé una pianta esageratamente spontanea: l’infestante per eccellenza; l’ortica è insieme al rovo (di cui tuttavia non possiede però neppure i dolci frutti agognati) lo spauracchio dei bambini.

Pungente ed invadente, estirpata, divelta, odiata e diserbata, se trattata come si deve è foriera di gusto e salute come poche altre erbe. Questo risotto è un piatto neutro, basilare, l’ortica aggiunge un sapore delicato adatto anche ai più piccoli che non di rado intendono mandar giù l’ortica come un atto di coraggio e sfida degno di un grande supereroe!

L’ortica ha anche un altro grande pregio, si trova praticamente ovunque e in ogni periodo, poiché cresce spontanea in Collina su ogni terreno e con ogni esposizione non avremo problemi a procurarcele, se non nei più freddi mesi invernali, ed in più possiamo star tranquilli di non danneggiarne la diffusione raccogliendone anche in abbondanza.

Cosa occorre (per 2 persone di medio appetito, corporatura e salute)

Ingredienti della collina
Cime di ortiche 25/30
Erba cipollina 4/5 gambi
Ingredienti del droghiere/orto/super
Riso Arborio superfino 140 gr
Burro 40 gr
Formaggio delicato q.b.
Cipolla o scalogno o cipollaccio 30 gr
Sale una presa

Come si fa

Con un guanto raccogliete le cime delle ortiche, quelle più giovani e fresche che trovate, o anche l’intera pianta se è al di sotto dei 15/20 centimetri. Scartate quelle il cui fusto è già legnoso perché sono troppo avanti di maturazione e perdono quasi completamente il loro sapore. In una pentola da risotto, con fondo spesso, a fuoco moderato sciogliete il burro, e rosolate la mezza cipolla tritata finemente e le foglie ricavate dalle cime delle ortiche che avrete lavato asciugato e private del gambo. A questo punto tostate il riso per un paio di minuti, quando inizierà a dorare coprite con brodo vegetale o secondo i gusti anche semplicemente con acqua a cui aggiungerete un trito di erbe essiccate. Portare a cottura il riso aggiungendo se necessario di tanto in tanto un mestolo di brodo o acqua, a cottura ultimata togliete dal fuoco e mantecate con formaggio preferibilmente dal gusto delicato, (grana fresco o pecorino marzolino semi-stagionato) o con un formaggio fresco non acido tout court.

Volendo durante la tostatura del riso si può sfumare con vino bianco delicato o acqua di rose.

Alfredo Moretta

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Alfredo Moretta

AlMor: Alfredo Moretta, classe 1974, piemontese di nascita e di cultura, anarchico e indisciplinato bastian contrario. Una vita pizzicata tra il nen bugè e la rivoluzione, tra le passioni e i doveri, tra gli studi storici e il lavoro di falegname degli avi. Accanito lettore, tra il medioevo e l'attualità, ama molto anche scrivere, di tutto un po', è il 2005 quando nasce l'AlMor vignettista che in collaborazione con Claudio Mellana, pubblica su diverse riviste on line. Nasce e cresce invece con lui la passione per la cucina tradizionale piemontese grazie alle donne di famiglia, che gli fanno capire da subito che "voler bene" significa "prendersi cura", e quale modo migliore se non con un buon piatto? Dagli avi apprende anche il piacere di andar per funghi ed erbe (anche se per loro era necessità). Completano il suo amore per la cucina qualche ardita libera invenzione.

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