Primi

Tajarin, da Langhe e Monferrato la pasta fresca delle nonne

Gialli come il sole, rallegravano gli occhi mentre il palato pregustava questa pasta all’uovo, che ha origine tra Langhe e Monferrato, simile alle tagliatelle, ma più sottile e morbida. Quando li preparava, ricordo che la farina finiva un po’ ovunque, oltre a scendere sopra per poterli lavorare meglio. Una volta riposato due ore, l’impasto si stendeva col mattarello per ottenere una sottile sfoglia, e arrotolarla su se stessa per essere tagliata col coltello in fettucce di circa tre millimetri di spessore.

Era festa quando la domenica si passava a prendere la nonna che aveva già steso sul tavolo della cucina i “tajarin”, delicatamente appoggiati su canovacci bianchi di cotone grezzo, e pronti per essere immersi nell’acqua della pentola portata a ebollizione.

Dopo pochi minuti di cottura, quattro al massimo, i tajarin venivano scolati e subito conditi, a piacimento, con sugo di arrosto di vitello, di selvaggina, di salsiccia, di fegatini di pollo e polpa di vitello tritata, oppure con del semplice burro arricchito da una spruzzata di grana padano e, volendo, tartufo bianco.

Era domenica. Era festa con i tajarin e la tovaglia antica, quella bianca di lino, ricamata, e appartenuta alla bisnonna materna.

Ingredienti (per 4 persone). 400 gr farina 0; 20 gr farina di mais fioretto; 3 uova intere; 3 tuorli; 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

Preparazione. Disporre la farina a fontana su una spianatoia. Unire i tuorli. Impastare il tutto con pazienza fino ad ottenere un panetto solido ed elastico. Coprire il panetto con della pellicola trasparente e lasciare riposare per circa 20 minuti. Spolverare il piano di lavoro con della farina e stendere sottilmente la pasta con il mattarello. Quando l’impasto ha raggiunto uno spessore di 2 mm, piegatelo su se stesso: iniziate dai bordi e ripiegateli fino a ottenere una striscia. Poi con un coltello molto affilato tagliate questa striscia arrotolata in fette sottilissime che si srotoleranno dando vita ai tagliolini.

Advertisement

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

Articoli correlati

Back to top button