LUOGHI & SAPORI

Alla scoperta dei migliori ristoranti torinesi: La Cucina di Lido

E’ in corso Novara al civico 35 il locale di Lido Baggiani, lo chef che sorride anche dietro la mascherina

TORINO. Tutto è iniziato negli ormai lontani (ma mai dimenticati) primi anni Sessanta del Novecento. Torino viveva anni ruggenti, sull’onda dei festeggiamenti di Italia ’61. Il boom economico iniziato nel secondo lustro del decennio precedente aveva portato un diffuso benessere, ma la memoria delle tragedie, delle sofferenze, e degli stenti vissuti negli ancora recenti anni del Secondo conflitto mondiale, superati con una vivace ma impegnativa ricostruzione del Paese, rendeva cautamente parsimoniosi i consumatori, che evitano eccessi e stravizi. Trattorie, caffè, bocciofile e dopolavoro erano i principali riferimenti per la vita di aggregazione, frequentati soprattutto nei giorni festivi.

I flussi di immigrazione a Torino dal Sud, dal Veneto, dalla Romagna e da altre regioni italiane non si erano arrestati, ma procedevano in misura più contenuta rispetto agli Anni Cinquanta: mamma Fiat offriva ancora molte opportunità di impiego, insperate in altre zone della penisola. Ma c’erano famiglie venute da lontano che a Torino avevano trovato lavoro in settori diversi dalle fabbriche: nei servizi, nel commercio e nella ristorazione.

Come i fratelli Dante e Lido Baggiani, giunti in Piemonte dalla Toscana. In Borgo San Paolo, al civico 75 di via Monginevro, nel 1961 avevano rilevato la Trattoria “Orso Nero”. Qui le serate scorrevano spensierate, tra un buon bicchiere di vino Chianti e quattro risate, con una cucina semplice e tipicamente toscana.

Qui sotto pubblichiamo una foto che ritrae il giovanissimo chef Lido nel cortile della trattoria, scattata nel 1962. Lo scatto è tratto dalla Rassegna fotografica “Passeggiando in Via Monginevro”, a cura di Piemonte Cultura, inserita nel volume “Via Monginevro com’era”.

Successivamente, e per molti anni, i due fratelli, coadiuvati dalla moglie di Lido e da alcuni dipendenti, gestirono la rinomata Gastronomia Baggiani, situata sempre in Via Monginevro, ma all’angolo con corso Racconigi:  antesignani del catering, furono tra i primi a organizzare banchetti a domicilio in occasione di ricevimenti, galà e cerimonie.

Più tardi, Lido pensò di tornare ai vecchi amori, e di riaprire un ristorante dove poter esprimere la sua passione per la cucina e dare la stura al suo innato estro di cuoco.

E ora facciamo un balzo ai giorni nostri: oggi, ma forse da sempre, un buon ristorante non si giudica solo in base all’eccellenza dei piatti proposti, alla genuinità della cucina, alla disposizione dei tavoli e all’aspetto del locale. A La Cucina di Lido, tutto è ordinato e pulito, e il primo impatto che un avventore prova all’entrata è la piacevole sensazione di trovarsi in un ambiente accogliente e famigliare. Tutto è semplice, e nella sua semplicità, tutto è straordinario, e offre una sensazione di agio, come se lì ci si fosse stati da sempre.

Le portate (si può scegliere tra un ampio menù, dall’antipasto ai primi, ai secondi e ai dolci) sono eccezionali: tutto è squisito, di quella squisitezza e peculiarità che può offrire solo una cucina genuina e tradizionale. La cucina toscana, ed il pesce (sempre freschissimo!) in particolare, sono la forza di questo locale, ma anche chi ama le carni e la cucina piemontese qui potrà gustare piatti unici e squisiti.

Da non perdere, tra gli antipasti, il polpo alla griglia; come prima portata, ho avuto il piacere di gustare un piatto di tagliolini al tonno, pomodorini e olive (soave!); tra i secondi, il cacciucco alla livornese è semplicemente sublime. E tra i dolci? Le proposte sono tutte ghiotte: personalmente sono rimasto rapito dai cantuccini realizzati da Lido in persona, intinti in un superbo passito di Caluso.

L’insegna all’ingresso del locale torinese

Ma c’è di più. C’è un valore aggiunto che fa la differenza: è la cordialità, l’affabilità, il savoir-faire, la competenza del titolare, lo chef Lido Baggiani, che non trascura mai di soffermarsi ad ogni tavolo per porgere un sorriso ad ogni cliente, e per informarsi che tutto vada per il meglio.

Di questi tempi, Lido sorride dietro la mascherina: ma è il brillio dei suoi occhi che svela quel sorriso nascosto, ma che si intuisce cordiale e contagioso. Sì, la forza de “La Cucina di Lido” è anche questa. Quel sorriso in più, amichevole e schietto che ci fa amare il titolare e il suo accogliente locale.

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Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. L’ultimo suo romanzo, "Lo scudetto revocato” è ispirato al presunto illecito sportivo che portò alla revoca del primo scudetto conquistato sul campo dal FC Torino. Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo le edizioni annuali di “Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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